Nel Settembre del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, il litorale salernitano è protagonista di un evento unico nella storia del Mediterraneo. Una flotta composta da circa 1.000 navi, 170.000 soldati da vita al più grande Sbarco della storia, l’Operazione Avalanche, superato poi per importanza solo dallo Sbarco in Normandia nell’anno successivo. Nella zona compresa tra il fiume Sele e il fiume Calore ha luogo una delle Battaglie più importanti e decisive della Campagna d’Italia. Gli avvenimenti, concentratisi in pochi giorni, situano le comunità che ne furono protagoniste al centro del conflitto più cruento della storia dell’umanità e ciò è destinato a modificare profondamente l’immaginario collettivo, gli stili di vita, l’organizzazione dello spazio del territorio nella sua successiva evoluzione. Il 9 settembre 2012 è stato inaugurato questo museo, il MOA, Museum of Operation Avalanche, che si propone di essere un grande contenitore culturale in grado di raccontare i diversi accadimenti legati allo Sbarco. Uno spazio che, con approccio multimediale e tridimensionale, a tratti sperimentale, relazionale e partecipativo, offre musiche, video, reperti, accompagnati da linguaggi, rumori e colori di un passaggio di guerra che rimane nella storia dell’Italia e dei luoghi che lo hanno ospitato. Il MOA si trova all’ interno del complesso monumentale del XV secolo detto della SS. Trinità. L’allestimento statico del Museo è improntato, da un lato, alla ricostruzione dell’aspetto militare con armi, divise, cimeli dei quattro eserciti protagonisti dei combattimenti, in buona parte frutto delle varie campagne di scavo intraprese nella zona dei combattimenti; dall’altro, con oggetti della cultura materiale dell’epoca, diari di guerra, documenti ufficiali e scritture private, a rievocare le condizioni di vita, l’immaginario collettivo, gli stili di vita delle comunità campane che furono catapultate al centro del conflitto più cruento della storia dell’umanità.